Quanto avete sentito parlare di Copywriting? E quanto della sua importanza? Noi a Visnovo abbiamo una visione tutta nostra di quanto il copywriting sia importante all’interno dei nostri lavori. Ecco quindi una breve disamina sul perché, sul percome e su tutto quello che c’è da sapere in merito! 

Copywriting: arte o no? 

Spesso la scrittura – di qualunque tipo essa sia – viene associata con la dissolutezza di artisti indigenti, le complicazioni interne dell’animo umano, la necessita intrinseca dell’autore di imprimere su carta le proprie emozioni così da poterci convivere (o almeno io la vedo così). A causa di tale immaginario si pensa costantemente che ogni testo scritto scaturisca da questo processo creativo associato, nel nostro mondo, ad una forma d’arte di altissimo livello. 

Bene, il copywriting non é nulla di tutto questo. O meglio, lo è in parte, ma la sua essenza principale – per mantenerci aulici ugualmente – è ben diversa da quanto appena descritto. Questa pratica nasce nel lontano 1870, quando il signor John Emory Powers diede vita al “Powers style” divenendo il primo scrittore professionista di testi pubblicitari. Il suo stile era caratterizzato da semplicità, accessibilità and immediatezza nel dedicarsi alla creazione di testi pubblicitari per i grandi magazzini americani. Dopo di lui diversi pubblicitari utilizzarono la creatività e la scienza per migliorare ed evolvere questa professione, il primo dei quali  fu Claude C. Hopkins. Attraverso la “Scientific Advertising” egli analizzò come la pubblicità esistesse per il solo scopo di vendita e che quindi tutti i suoi elementi – testo compreso – dovessero assolvere quella funzione. Infine, l’autore della seconda rivoluzione creativa, colui che per primo mise insieme le capacità dei copywriter e degli art designer, creando pubblicità in cui grafica e testo si compenetrassero tra loro: Bill Berubach

Se abbiamo seguito la storia dei nostri tre antesignani ci viene facile comprendere come il copywriting sia essenzialmente uno strumento di vendita, un’abilità fondamentale nel mondo della pubblicità che poco ha a che fare con la concezione di arte sopra descritta. 

Oggi, per ovvie ragioni, il copywriting è cambiato, si è evoluto, compenetrandosi con altri fondamentali della comunicazione, ma la sua essenza primaria é distante dall’idea che oggi ne viene veicolata. 

Il copy odierno: meltin pot di emozioni 

Oggi le cose sono ben diverse nonostante mantengano la stessa anima di essenzialità e immediatezza. Grazie alla stratificazione e alla complessità incontro a cui la società è andata nel corso dei decenni, il copywriting è divenuto non soltanto la pratica di scrivere testi che raggiungano lo scopo preciso per cui sono stati scritti ma che, facendolo, riescano anche a raggiungere obiettivi secondari che così secondari non sono. 

Per chiarire il passaggio ritorniamo al nostro caro concetto di hub condiviso. Quando parliamo di sito web su questo blog vi abbiamo sempre sottolineato il concetto di Hub condiviso, un luogo in cui la fisicità del brand di riferimento si mescola con le piattaforme digitali permettendo alle persone di tutto il mondo di raggiungere il brand ovunque esse siano, percependone l’anima fisica e digitale allo stesso momento. In un simile spazio condiviso, in cui in ogni momento persone da tutto il mondo possono giungere per conoscerci non è essenziale solamente “vendere” il prodotto del brand, ma suscitare diverse emozioni, come l’affidabilità e la solidità. 

Un tale compito è quindi affidato al copywriting che attraverso gli strumenti di essenzialità e immediatezza deve certamente veicolare lo scopo principale del brand ma utilizzare anche quel centilitro di arte per coinvolgere, sedurre, ammaliare e accompagnare il visitatore in un viaggio che abbia tutte le proprie componenti in armonia tra loro. 

Se dunque non possiamo parlare di arte dello scrivere quando raccontiamo di copywriting, ciò che deve essere ben chiaro è che ogni cosa nel mondo attuale è cangiante e infusa di tutti i colori che ci si vogliono vedere. Per questo anche nel Copy sarà fondamentale non lavorare a compartimenti stagni ma essere in grado di metterlo in relazione con tutti gli altri elementi che compongono il brand di cui ci stiamo occupando. 

Tre diverse anime del copywriting 

Il copywriting può quindi essere suddiviso in tre diverse branche, le quali asseriscono alla medesima sfera – quella della comunicazione – e che di conseguenza spesso vengono associate nonostante la loro endemica diversità. 

Iniziamo con lo storytelling, e cioè la pratica di narrazione del brand nel tempo. Spesso inserito come sinonimo del copywriting, lo storytelling ci racconta un brand attraverso non solo le parole, ma anche attraverso  le immagini, i colori e l’atmosfera che viene creata durante la pianificazione della strategia di comunicazione. Il legame con il nostro protagonista di oggi è presto detto: le storie – che siano di brand o di eroi mitologici – vengono raccontate e la scrittura è il mezzo attraverso cui la nostra società codifica i racconti. 

A seguire vi è il content marketing, pratica rivolta al cliente del brand che punta sull’informazione riguardo determinati argomenti. Si utilizza per creare un legame di fiducia con il proprio pubblico ma con il copywriting ha poche cose da condividere. Non si intende vendere niente in questo caso, ma creare contenuti che possano veicolare la narrazione del brand indicato. 

Infine il copywriting vero e proprio, abilità di cui abbiamo diffusamente discusso e della quale vi abbiamo raccontato le origini. Esso – in origine – si basava sulla creazione di contenuti pubblicitari riguardo il brand, volti alla vendita dei prodotti o dei servizi del brand indicato. 

Queste tre pratiche, oggi percepite come sinonimi quando non si è attenti alle loro differenze, si intersecano nel lavoro di un copywriter a trecentosessanta gradi. Come abbiamo indicato riguardo la natura ormai cangiante delle professioni online, oggi un copywriter professionista può ricevere incarichi che riguardino tutti e tre gli ambiti, dallo storytelling al copywriting pubblicitario, passando per un content marketing di qualità. L’ennesima evoluzione di professioni odierne e che continueremo a raccontarti qui su Visnovo! 

Leggi anche: Piano Editoriale, perché è importante e come si fa 

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